2. L'uso degli strumenti
Le attestazioni dell'uso degli strumenti nel 
periodo medioevale sono piuttosto scarse e ambigue, come pure le indicazioni 
su come potevano essere usati gli strumenti in quella epoca. Quandoun musicista decideva di includere gli strumenti in una rappresentazione,doveva 
scegliere come prima cosa quali strumenti usare(a coda,a fiato,a 
percussione),quanti strumenti inserire, con che frequenza apparivano (nel 
corso,all'inizio o alla fine,o come interludio tra le sezioni)ed ,infine, quali 
parti dovevano essere suonate.
Altra questione, spesso dimenticata, è 
relativa al numero di cantori coinvolti nell' esecuzione. I testi di alcune 
composizioni sono sottoforma di dialogo,o tra 2 autori come nel caso del ‘tenso' 
o del ‘jeu parti',o tra 2 personaggi come nel caso di un pastorale.
Altre canzoni hanno una struttura a strofe,che 
si pensa indichino un tipo di rappresentazione basata su solista e un coro.
Indubbiamente il liuto fu uno degli strumenti 
principalmente in uso nel Medioevo , sebbene i liutisti non godessero di una 
buona fama presso la Chiesa perché si pensava fossero spie che lavoravano 
presso le corti. 
Il liuto venne creato tra il 1200 e il 1450. 
Questo strumento consiste in un cavigliere reclinato, il quale contribuisce ad 
abbassare la tensione delle corde di 2,5 kg e ad evitarne la rottura (nelle 
chitarre normali la tensione delle corde è di 6 kg). Il liuto era formato da un 
guscio in doghe tenute assieme con carta pergamena e colla proveniente da ossa 
di coniglio, applicata a freddo,mentre il budello era comunemente usato per le 
corde. 
. Il liuto più antico era la Kometra 
(1000-1100), formata da doghe e rosette in madre perla e ossa. Venne importato 
dall'Arabia intorno al 1050 e veniva suonato anche dalle donne. Le corde erano 
coperte da una filatura prodotta solo in Egitto. Per suonare lo strumento si usa 
la riscia (plettro fatto limando il corno di bue). Si suona secondo la scala 
pitagorica.
Il liuto a quattro ordini (risalente all'età 
dantesca del 1300) era caratterizzato da un piccolo rosone e uno applicato alla 
tavola armonica. Si dovevano suonare tutte e quattro le corde tramite l'uso di 
una piuma d'oca.
Il liuto del 1450 era a cinque ordini ed era 
abbellito da una bifora e una rosetta. Le corde e la tastatura erano in budello.
La chitarra moresca era costituita da un 
manico lungo con cavigliere rotondo e un foro dal quale proveniva il suono. 
Questo strumento era creato con il legno di gelso (scavato a fuoco) e 
tavola di abete applicata al guscio.
La distanza tra le corde era diversa e seguiva 
la struttura della scala pitagorica. La chitarra moresca non era in uso in 
Italia, ma solo in Francia e Spagna.
Ritmo
Nel Medioevo la scelta ritmica era legata a 
scelte di carattere religioso. Il ritmo ternario, basato sul concetto della 
Santa Trinità ,era considerato perfetto per le melodie di carattere religioso, 
mentre per le composizioni più ludiche si usava il ritmo binario.
Altra importante "scoperta" medioevale è 
l'unione dei due ritmi 3+2 alternando la "fase liturgica", composta da parti 
cantate, a quella "ludica", più strumentale.
I cantori di quella epoca dividevano le loro 
composizioni in due categorie principali : le prime erano rivolte ai nobili (
chansons, 
planhs, lieder), le altre invece erano indirizzate al popolo (
caroles, 
rondeaux, pastorelle).