7. L'Occitano

I trovatori praticarono la loro art de trobar tra il 1100 e il 1300 nel Midi o Occitania, l'area dell'Aquitania e della Limousine del sud e dell'est, attraverso la Provenza. I trovatori viaggiavano molto e in particolare durante il XIII secolo ci sono pervenute indicazioni dei loro viaggi in Italia, nella penisola Iberica, in Francia, Ungheria, e nelle crociate verso la Terra Santa. I primi decenni dell'era dei trovatori furono prosperi. A ciò contribuì molto anche l'assetto economico e culturale del Midi, che era per molti aspetti l'invidia dell'Europa. Questo spiega in parte il vigore con il quale il clero e la nobiltà del nord della Francia risposero alla richiesta del Papa Innocenzo III di partecipare ad una crociata contro l'eresia dei catari che si era estesa attraverso la maggior parte dell'Occitania. La crociata degli Albigesi (1209-1229) comportò il saccheggio delle ricchezze della regione e quindi l'arrivo di molti trovatori in Europa. Comunque molti trovatori continuarono a comporre fino alla fine del secolo, la cultura del Midi stesso fu profondamente segnata dalle crociate e dalle inquisizioni che ne seguirono, e la langue d'oc diventò un dialetto regionale piuttosto che un' importante lingua europea. Benché tutti i trovatori componessero i loro poemi nell'originaria langue d'oc, c'erano delle differenze dialettali nei vari poemi. La pronuncia è più simile agli attuali spagnolo e italiano che al moderno francese. Il cantore doveva pertanto studiarne la lingua,sforzandosi di capirne il senso e lo schema della poesia. L' occitano arcaico divenne il veicolo per lo sviluppo della prima significativa poesia lirica in volgare nell'Europa Occidentale. I poemi erano straordinariamente diversi per contenuto culturale e stile. Si svilupparono generi differenti per temi specifici. I primi trovatori composero anche delle poesie molto oscure, conosciute come trobar clus, o stile chiuso, in contrasto con il più accessibile trobar lieu, o stile semplice.
si individuano quattro elementi fondamentali della struttura poetica nelle canzoni trobadoriche: il numero di versi, numero di sillabe per verso, schema poetico e la relazione tra le strofe. Le poesie trobadoriche a volte comportavano una complicata e sofisticata progressione della struttura. Questo è da tenere ben presente quando si suona, poiché l'omissione di qualche strofa potrebbe cambiare il significato della poesia. Molti poemi dei trovatori usavano lo stesso schema poetico in tutte le stanzas o strofe. Ma a volte il poeta ripeteva le rime o i suoni da stanza a stanza, o le trasformava grammaticalmente collegandole in modo ingegnoso e complicato. Alcune canzoni presentano l'omissione di un verso, di una parte di esso o di una sola parola che ricorre in ogni stanza. Alcuni poemi finiscono con una tornada, composta solitamente da due a quattro versi che seguono la struttura di conteggi delle rime e delle sillabe dei versi conclusivi delle strofe precedenti. Questi versi talvolta riassumono il tema della poesia e spesso sono indirizzati a una precisa persona (reale o immaginaria), una donna un mecenate o persino ad un giullare. Lo stile delle melodie delle canzoni dei trovatori non sono facili da classificare come avviene per i poemi. Non c'è una forma "regolare" o "normale" per la melodia di un trovatore. Meno della metà delle esistenti melodie dei trovatori sono nella forma standard ABABx che caratterizza la maggior parte delle melodie dei trovieri. In più, analizzando diversi manoscritti,in special modo studiando la melodia di una singola canzone si può notare che essa spesso trasmette varie versioni che sono strutturalmente differenti. Ma circa un quarto delle melodie ancora esistenti includono ripetizioni del materiale musicale, ma generalmente con qualche tipo di variazione. Qualche volta, ingegnose correlazioni tra i motivi determinano una variazione sottile di linea completa, trasformando effettivamente la frase mantenendo la sua connessione con le altre. Il tradizionale sistema per la struttura grafica musicale in canzoni monofoniche definisce le frasi musicali come coincidenti con i versi del testo, e le lettere trasportano la relazione tra le frasi musicali. La ripetizione di frasi è designata dall'uso della medesima lettera, e variazioni di scarsa rilevanza possono essere indicate dalla principale e dalle marcature doppie della principale, o dagli esponenti numerali. Un tipo di canzone, che include i descorts e i lais,non è strettamente strofica, ma usa un doppio cursus, o una struttura di versetti accoppiati. In questa forma due o più versi sono raggruppati insieme in larghe unità che sottolineano la prima metà della stanza, e questa struttura di conteggio delle sillabe e delle rime è duplicata nella seconda metà. Un grafico dei versi e delle melodie di una certa canzone potrebbe essere:
abc abc de de fghi fghi xyz xyz versi rimati
A A B B C C X X musica

Una canzone può consistere in circa sei stanze di differente lunghezza e rima, e gruppi d versi strutturati allo stesso modo.

Un moderno esecutore ha bisogno di considerare non solo quale pratica il cantore seguiva quando cantava le canzoni, ma anche ciò che i compositori originariamente producevano, e con quale estensione gli scrivani cambiavano le melodie nella trascrizione. Ogni melodia senza dubbio subì molte variazioni durante la sua esistenza, che includevano revisioni da parte del compositore, improvvisazioni del cantore, e cambiamenti più o meno consapevoli o ancora errori. Il cantore deve capire il testo, non solo nel suo significato, ma anche nella sua struttura e nello stile, per trasmetterli effettivamente agli ascoltatori. Il genere ed il tema possono dare un'idea del tempo. La struttura poetica dei versi, con pause all'interno dei versi, i ritmi e le strofe, forniscono un'appropriata interpretazione ritmica. I canti dei trovatori sono più efficaci quando si possono cantare senza accompagnamento strumentale. Solo con una comprensione completa del testo e delle musica, un cantore sensibile potrà comunicare il tema e forse anche alcune implicazioni della canzone a ciascun tipo di uditorio. L'uso di strumenti di accompagnamento può essere dibattuto sulla base delle antiche fonti medievali. Alcuni manoscritti che contengono la canzoni dei trovatori mostrano autori con arpe e vielle e piccole quinterna, ossia tipi di liuti. Queste figure ci indicano, come minimo, che questi strumenti esistevano nel XIII secolo, e i manoscritti miniati li collegano con l'arte dei trovatori. Le fonti scritte, comprese la poesia, la prosa, le opere didattiche e storiche, abbondano in riferimenti agli strumenti e al loro uso, e potrebbero essere usate per sostenere l'idea che le canzoni liriche erano accompagnate. Alcuni trovatori riferirono di aver lavorato con uno o due jongleur, che potevano averli accompagnati quando cantavano. Altri autori di poesie riferirono che erano essi stessi dei buoni viellisti. Strumenti quali la viella, l'arpa, il liuto piccolo, gli strumenti a fiato, e anche le zampogne possono essere adatti all'accompagnamento delle canzoni dei trovatori, ma non c'è alcuna traccia nelle fonti medievali sul modo in cui ciascuno strumento poteva essere usato per accompagnare la canzone del trovatore. Ciascun accompagnamento non doveva probabilmente essere molto complicato, e doveva per lo meno assumere la forma base di un motivo monofonico. I musicisti professionisti del Medioevo potevano essere ingaggiati in gruppi improvvisati, ma poiché la poesia di queste canzoni cortesi era fondamentale, la musica certamente non doveva metterla in ombra. I preludi, i postludi e gli interludi brevi possono essere appropriati, come alcune semplici elaborazioni, forse a ritmi cadenzati o per sottolineare motivi o variazioni; i drones dimostrano di essere piuttosto problematici in molte canzoni di questo repertorio, perché sono spesso piuttosto difficili, ed è forse difficile, stabilire il tono (o i toni) fondamentale in una melodia. L'elemento principale nell'esecuzione è il ritmo. Infatti le principali annotazioni ritmiche delle melodie trobadoriche erano convenzionali. Quattro grandi manoscritti sono la parte primaria per l'interpretazione delle melodie dei trovatori. Due di queste fonti sono state prodotte nel Nord e sono considerate le più importanti raccolte di canzoni trobadoriche; uno è stato copiato nel 1240, mentre l'altro tra il 1270 e 1280. Gli altri manoscritti sono stati scritti uno in Italia e l'altro in lingua d'oc, ma alla fine del XIII secolo. In alcune trascrizioni del nord nella seconda metà del XIII secolo si cominciarono a sperimentare le annotazioni misurate, mentre non c'è nessun modo di sapere quando ciò avvenne nel sud.