Musica Sacra

La musica profana era subordinata alla musica sacra. Quest'ultima doveva essere scritta e tramandata, poiché le cerimonie religiose venivano ripetute. Però anche la musica sacra occupa un ruolo subordinato rispetto alla parola, cioè nel caso specifico alla preghiera.
Tutte le musiche profane avevano un'origine liturgica. Tutto dipendeva dal senso religioso. Quindi spesso nello stesso monastero, quando giungevano i pellegrini da un lungo viaggio, venivano accolti in chiesa, dove erano rifocillati e accolti con canti e balli sullo stesso ritmo su cui poi avrebbero pregato.

La Musica, come tutte le forme culturali, passava attraverso la Chiesa ed era comunque sempre subordinata alla voce e alle parole. Aveva solo una funzione di accompagnamento.
La messa durava molto, era tutta cantata e accompagnata musicalmente. Ogni pezzo musicale era lungo 40- 60 strofe.
I primi canti religiosi erano quasi parlati e si ispiravano ai testi biblici. In seguito nel IV secolo si diffusero altri tipi di musica religiosa tra i quali "l'inno" che si diffuse facilmente per la sua orecchiabilità.
I monaci consideravano comunque la musica nel contesto religioso uno strumento di elevazione a Dio.
La giornata del monaco così ripartita aveva anche dei momenti dedicati al canto:

I monaci incominciavano la giornata a notte fonda. Dopo mezzanotte si riunivano in chiesa per il canto di Vigilia e intorno alle quattro della mattina si preparavano per il canto del Mattutino; successivamente seguiva un po' di riposo.
Un monaco, il primo cantore si preoccupava di dirigere e istruire gli altri monaci al canto.
Doveva insegnare la musica e l'andamento delle ufficiature. I canti erano insegnati e trasmessi per via orale e venivano appresi con immutata fedeltà di note e di interpretazione, per cui non si riteneva necessaria la scrittura su libri. All'interno del monastero, il canto trattava argomenti sacri ed era considerato una delle vie principali che avvicinava a Dio.
Nel Medioevo, proprio all'interno dei monasteri, si è sviluppato un tipo caratteristico di canto sacro: il canto gregoriano. Questo trattava argomenti strettamente legati alla liturgia cattolica, era scritto in latino ed era caratterizzato da ricchi vocalizzi e una assenza di strumenti.

In Chiesa si suonava solo l'organo, molto piccolo con un mantice che manovrato manualmente, doveva garantire il ricambio di aria.
Gli altri strumenti: vielle, chitarra moresca, liuti, arpe, il flauto traverso di canna, oppure il cosiddetto "Fagioletto" un flauto con 4 o 5 note venivano utilizzati per le musiche fuori dalle Chiese. Ma dovevano comunque essere usati in ambienti piccoli; erano strumenti con un suono delicato, lo liuto si suonava con una penna d'oca.