Strumenti a corda

Salterio: di antichissima origine che risale alla Persia del VII sec. a.C., è formato da corde metalliche tese su una cassa armonica di varia forma: quadrata, triangolare, trapezoidale oppure a "testa di porco", quest'ultima abbastanza diffusa. Il suono viene prodotto con l'uso del plettro. Al nome latino psalterium fanno riscontro lo spagnolo Canon entero, il tedesco Hackbrett e, dal sec. XV, anche i nomi Tympanon e Cimbalon.



Salterio ad arco: costituisce una delle varianti dello strumento psalterium. In questa versione il suono si realizza mediante sfregamento delle corde di metallo con un minuscolo archetto. La possibilità di suonare agevolmente tanto le corde dei suoni diatonici, quanto le corde dei suoni alterati, fa sì che lo strumento debba assumere la foggia pressoché obbligata a triangolo isoscele.



Dulcimer: appartiene anch'esso alla famiglia dei "salteri". Caratteristica dello strumento è data da una tastiera, con tasti fissi, ed alcune corde libere di bordone. Collocato in posizione orizzontale sulle ginocchia o su un apposito tavolinetto, i suoni vengono prodotti con il plettro e con un bastoncino fatto scorrere sulla tastiera per il bloccaggio, a varie altezze, delle corde di canto.



Symphonia: derivata dall'Organistrum, è detta anche viella a ruota e la troviamo impiegata, sin dal sec. IX, per sostenere il canto sacro. Lo strumento ha forma di parallelepipedo al cui interno una ruota (archetto circolare), azionata da una manovella, sollecita delle corde sottoposte all'azione di una tastiera con cui è possibile eseguire melodie e, in pari tempo, bordoni di accompagnamento. Un'ulteriore evoluzione dello strumento darà luogo alla Ghironda.