L’Abbazia 
di Cluny 

L’Abbazia 
di Cluny fu fondata nell’omonimo paese della Saône-et-Loire il 2 settembre 909. 
L’abbazia e la sua costellazione di dipendenza arrivano presto ad esemplificare 
il tipo di vita religiosa nel cuore della pietà dell’XI secolo.
Cluny divenne la guida illuminata del 
monachesimo occidentale già a partire dal tardo X secolo. Diversi tra gli abati 
che si susseguirono a Cluny, molti dei quali estremamente dotti, divennero anche 
uomini di stato, noti a livello internazionale. Lo stesso monastero di Cluny 
divenne la più famosa, prestigiosa e sovvenzionata istituzione monastica in 
Europa.
Il monastero di Cluny differiva in due modi 
dagli altri centri e confederazioni benedettine: nella sua struttura 
organizzativa e nell’esecuzione della liturgia come sua principale forma di 
lavoro. La maggior parte dei monasteri benedettini rimanevano autonomi e 
associati agli altri solo in maniera informale, Cluny creò una grande 
federazione in cui gli amministratori di sedi minori servivano come deputati 
dell’abate di Cluny e rispondevano di tutto a questi.
I monaci ospiti di Cluny rappresentavano una 
rivalutazione dell’originale ideale del monachesimo benedettino, inteso come 
un’entità produttiva ed autosufficiente. La decisione di Cluny di offrire 
esclusivamente delle preghiere perenni era la testimonianza che la 
specializzazione aveva compiuto un passo ulteriore.
A Cluny l’arte centrale era la liturgia 
stessa che, estensiva e bella in un 
contesto fonte 

d’ispirazione, 
rifletteva la nuova ondata di pietà più personale e soggettiva 
dell’XI secolo. La crescente comunità a Cluny aveva necessità di costruzioni su 
larga scala. Con la costruzione della terza ed ultima Chiesa di Cluny il 
monastero costruì il più grande edificio d’Europa prima della ricostruzione 
della Basilica di San Pietro a Roma.
Cluny fu guidata da una successione ordinata 
di abati ed educati provenienti dalle maggiori famiglie aristocratiche, due dei 
quali furono canonizzati: i santi Oddone da Cluny, il secolo abate e Ugo di 
Cluny.
Cluny non era nota per severità o ascetismo, 
né per l’adorazione della povertà apostolica, ma gli abati di Cluny supportavano 
il ritorno in auge del papato e le riforme di Papa Gregorio VII che portarono ad 
un’autorità papale senza precedenti. La struttura cluniacense si trovò ad 
identificarsi profondamente con la curia romana, ricca, riconosciuta e 
universale.